
Elinel è tornato e a noi di RdRock ci è piaciuto parecchio. C’è un’energia ruvida, sincera e indomita che scorre tra le barre del nuovo singolo “Ancora in Piedi”, disponibile ora su tutte le piattaforme digitali. Un’energia che affonda le radici nel boom bap più classico, ma che si tinge di venature rock, in un crossover sonoro che non ha paura di sporcarsi, di uscire dagli schemi, di contaminare.
Prodotto dal DJ romano DJ Exy, il brano mescola batterie incalzanti, chitarre distorte e una poetica urbana e viscerale. Insieme a Gon, giovane promessa di Frascati dalla penna affilata, Elinel firma un manifesto di resilienza e rabbia creativa, un brano che parla al cuore di chi ha perso tutto ma è ancora lì: in piedi, a pugni stretti, pronto a rispondere al mondo.
Il rap si intreccia col rock non solo nella produzione, ma anche nell’attitudine. C’è una fame di verità, una volontà di resistere, che richiama alla mente i grandi nomi del rock militante e della controcultura. Non è un caso se Elinel cita Primo Levi, portando nel testo il peso della memoria storica, trasformandolo in urlo collettivo. Una scelta che rimanda a quel filone musicale dove l’arte è lotta, testimonianza, scontro frontale con la realtà.
Il videoclip, diretto da Fralma e ambientato in una Roma grigia e sospesa, amplifica questa tensione visiva, evocando immagini degne di una metropoli post-industriale: cemento, nebbia, simboli urbani. Non c’è estetica patinata, ma verità nuda e cruda. Come nel rock, qui si cerca il disagio, non la consolazione.
Elinel propone un brano “Rock-Rap” che rompe i confini, anticipando un disco di frammenti
“Ancora in Piedi” è anche il primo tassello di un nuovo progetto: l’EP “Frammenti di Me”, in arrivo nei prossimi mesi. Ma attenzione: se il singolo è fortemente contaminato da sonorità e spirito rock, il progetto nel suo insieme si muove su coordinate più rap, introspettive e personali.
Elinel alterna la voce dell’artista riflessivo a quella più brutale del suo alter ego Nucky Liuk, costruendo un viaggio interiore che promette verità, disordine emotivo e una scrittura senza filtri.
Con “Ancora in Piedi”, però, l’artista lancia un segnale preciso: il rap indipendente italiano ha ancora molto da dire, e può farlo aprendosi a nuovi linguaggi, suonando più sporco, più fisico, più vivo. Proprio come il rock.
E in tempi di ibridazioni facili e finti crossover da playlist, questa è una contaminazione autentica, fatta di suono, sudore e contenuto. Un brano che non si limita a “ispirarsi” al rock: lo incarna. Almeno per tre minuti e trentanove secondi.